Per il nostro 5° report annuale sullo Stato dell'Influencer Marketing abbiamo intervistato oltre 600 professionisti di moda, lusso e cosmetica, mettendo insieme un'analisi dettagliata dello scenario attuale dell'influencer marketing. Abbiamo anche realizzato una serie di interviste a selezionati professionisti del settore per raccogliere i loro insight su come vedano l'influencer marketing, che condivideremo sul blog nei prossimi mesi nella nostra serie #StateofInfluence. Iniziamo con Cristiana Monfardini, da 12 anni Worldwide Communication Director di Fendi.
La campagna F IS FOR...FENDI è stata "concepita per creare e condividere un'esperienza online e offline per trasmettere il DNA Fendi ad una generazione più giovane" ed è una idea della Monfardini. F...IS FOR FENDI è una piattaforma di comunicazione a 360° che include collaborazioni con personaggi del calibro della popolare cantante Billie Eilish, della star dell'NBA Jordan Clarkson e della supermodel Winnie Harlow, che catturano l'attenzione e la fiducia delle audience sotto diversi punti di vista.
#StateofInfluence: Un'Intervista a Cristiana Monfardini di FENDI
Cosa ha portato all’ideazione di F IS FOR... FENDI?
Quando, nel 2017, abbiamo pensato a F IS FOR... FENDI, l’ho immaginata come un punto di vista che celebrasse il DNA FENDI in un modo complementare a FENDI. Il nostro heritage romano, la creatività audace, l’artigianalità e il forte legame con il mondo del design sono valori chiave che sono importanti sia per i Millennials che per la Gen Z. Con F IS FOR...FENDI voglio condividere questi valori con un tono di voce autentico, creando una conversazione realmente stimolante.
In che modo crede che l’influencer marketing vi abbia aiutato nel comunicare meglio la storia del brand?
Con F IS FOR...FENDI il nostro approccio all’influencer marketing è autentico e inclusivo. Consideriamo sempre prima le persone dei follower, celebrando il talento e la creatività in tutto il mondo. Fondiamo continuamente il nostro DNA su un dialogo e uno scambio con le generazioni più giovani.
Come avete scelto gli influencer giusti per rappresentare F IS FOR...FENDI?
Mi piace sperimentare coinvolgendo creativi emergenti e inaspettati. Arrivano da campi davvero diversi, spaziando dall’arte alla musica fino agli sport estremi, e da tutto il mondo. Abbiamo collaborato con Jackson Wang, Nigel Sylvester, Astrid S ma, soprattutto, stiamo ampliando la conversazione con il mondo dei Graffiti, sia a Roma che nel resto del mondo, tenendola attiva e significativa. Stiamo delineando una nuova direzione per l’artigianalità FENDI. Amo dire che da FENDI “we rock the craFF”.
I KPI cambiano a seconda dell’obiettivo principale della campagna. Con F IS FOR... FENDI misuriamo il successo delle nostre iniziative tramite l’engagement online e offline con la nostra audience. Tutti i nostri contenuti sono 100% organici per rimanere fedeli alla nostra community.
F IS FOR...FENDI è stata descritta come una piattaforma “fatta da millennials per millennials, per condividere contenuti ed esperienze sincere”, come mantenete questa autenticità lavorando con gli influencer?
Cerchiamo degli influencer millennials che vogliano esprimere il loro vero talento e i loro messaggi. La nuova generazione non è insulsa e ossessionata da filtri, si scopre decisamente talento e comportamenti che hanno un senso. Il segreto è mantenere con loro una conversazione reale, non solo comunicare con loro ma anche ascoltarli. È sorprendente scoprire quanto si possa imparare dalle nuove generazioni.
In che modo F is for FENDI vi ha permesso di raggiungere i consumatori diversamente da prima?
I brand si stanno contenendo l'attenzione dei millennials, cercando di capire come coinvolgerli efficacemente partendo dai valori dell’azienda. Io, invece, ho pensato di partire dal punto di vista dei millennials. Ho deciso di rompere le barriere tra me e il mio team di millennials per rendere questo concept efficace e significativo fin dall’inizio. Ho evitato i vecchi modelli top-down per costruire una piattaforma fatta da Millennials per Millennials. Quello che ne è derivato è uno spazio aperto dove tutti i contenuti sono nativi, veri e anche imperfetti.
La misurazione è ancora una sfida per i brand. Quali fattori considera nel giudicare se le campagne influencer abbiano avuto successo?
I KPI cambiano a seconda dell’obiettivo principale della campagna. Con F IS FOR...FENDI misuriamo il successo delle nostre iniziative tramite l’engagement online e offline con la nostra audience. Tutti i nostri contenuti sono 100% organici per rimanere fedeli alla nostra community.
Quali sfide prevede per i brand di moda, lusso e cosmetica in termini di influencer marketing?
Credo che la sfida principale per i brand di questo settore sia essere in grado di percorrere strade inesplorate. Non focalizzandosi solo sul “più grande” influencer dell’anno in base a classifiche, grafici o numero di follower ma cercando di coinvolgere le persone collegate ai valori del brand e quelli che ci si relazionano.
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