La gioielleria rappresenta da sempre un importante indicatore economico a livello mondiale. Se i gioielli non si vendono ma si comprano è sempre un segnale di buona salute economica, che si tratti di bilanci privati o pubblici. Questo è quello che sta succedendo ai gioielli made in Italy. Secondo l’Osservatorio sul settore orafo-gioielliero del Dipartimento di Business Strategy di Italian Exhibition Group, azienda organizzatrice di VicenzaOro, "i primi 9 mesi del 2017 mostrano per il settore orafo in Italia tassi in incremento sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato."
Questo momento positivo del comparto italiano è dovuto non solo alle contingenze economiche internazionali ma anche alla capacità delle aziende di adattarsi ad uno scenario in costante cambiamento a causa della crescente digitalizzazione di ogni aspetto del processo produttivo, nel quale si inserisce il rivoluzionario avvento dei social media.
Per comprendere meglio questa capacità di adattamento, abbiamo deciso di analizzare le strategie di digital marketing di alcuni famosi brand italiani di gioiellieria evidenziando le campagne online che hanno realizzato di recente.
Ecco i brand di gioielli italiani che si sono fatti notare per le loro strategie online.
Rebecca
Fondato da Alessandro Testi nel 2000 a Firenze, Rebecca è stato tra i pionieri dell'utilizzo di materiali "poveri" come il bronzo e l’acciaio lavorati, però, con tecniche artigianali di alto livello. Un'idea innovativa che ha incontrato subito i gusti del mercato e ne ha fatto in pochi anni un'azienda di successo a livello internazionale.
Di recente il brand toscano ha lanciato una collezione di anelli che strizza l'occhio alla crescente voglia di personalizzazione delle nuove generazioni, la Swing Collection. Si tratta di anelli con due soggetti diversi, componibili a seconda del proprio gusto, e che, grazie ad un particolare movimento, possono cambiare presentando un soggetto o l'altro, anche in base all'umore o al look che si indossa.
Per promuovere questa collezione l'azienda ha deciso di collaborare con diverse micro-influencer, lanciando una campagna di influencer marketing dal titolo #GoOnHaveASwing. Le ragazze coinvolte realizzano immagini nelle quali raccontano momenti di vita emozionanti che hanno segnato una svolta e invitano i loro follower ad affrontare il cambiamento condividendo le proprie emozioni senza remore. Le immagini vengono, poi, riproposte sui profili Facebook e Instagram del brand creando un legame diretto tra gli anelli indossati dalle ragazze e l'invito che è il claim stesso del progetto: #GoOnHaveASwing.
Per questo progetto Rebecca ha, quindi, deciso di puntare su delle micro-influencer con community meno ampie ma più attive e coinvolte. Questa scelta dimostra la volontà di creare un rapporto stretto con la propria clientela basato su contenuti, non solo promozionali, nei quali le clienti possano riconoscersi per valori e obiettivi.
Rosato
Parte del gruppo Bros Manifatture, azienda fondata da Lanfranco Beleggia nel 1979, Rosato ripropone l’arte orafa in una chiave moderna e creativa.
Per promuovere la sua collezione 2017-2018 il brand ha deciso di collaborare con la cantante italiana Nina Zilli rendendola protagonista assoluta di una campagna cross-media, ispirata al successo del suo brano "Sola", dal titolo #NonCercoDiPiù. Per l'occasione sono stati realizzati un video e uno shooting fotografico nei quali Nina Zilli interpreta la scelta di una donna coraggiosa che non accetta compromessi e che non si separa mai dai suoi gioielli. Il video e le immagini sono stati riproposti sui profili social del brand sfruttando la notorietà digital della cantante che vanta 269mila follower su Instagram e 479mila fan su Facebook.
La scelta di utilizzare una medium-influencer ha permesso all'azienda di entrare in contatto con un pubblico molto vasto unendo alla semplice promozione dei suoi prodotti anche altri obiettivi. Tra questi possiamo sicuramente sottolineare il raggiungimento di audience non intercettate in precedenza e l'ampliamento della sua sfera di interesse a topic diversi da quelli strettamente moda come l'impegno in difesa delle donne. Quest'ultimo, in particolare, è al centro di una ormai consolidata collaborazione di Rosato con ActionAid ed è alla base di altri progetti digital dell'azienda.
Roberto Coin
Nato nel 1996 dalla mente dell'omonimo imprenditore veneto, il brand di gioielleria Roberto Coin si è affermato in pochi anni grazie ai suoi gioielli dal design unico e alla grande importanza data dal suo fondatore alla relazione con i propri clienti. Questa filosofia aziendale, frutto dell'esperienza lavorativa nell'hôtellerie di lusso, soprattutto nel Regno Unito e negli USA, ha portato l'azienda a creare una ricca rete di relazioni con celebrity di calibro internazionale che sono diventate elemento portante anche della sua comunicazione online.
Alle celebrity è dedicata un'intera sezione del sito aziendale, nel quale si vede lo stesso imprenditore in compagnia di star del calibro di Jane Fonda e Oprah Winfrey, e si dà grande spazio sui social media del brand in concomitanza con i principali appuntamenti dello star system nei quali molte attrici indossano le creazioni del gioielliere veneto.
L'utilizzo del product placement su quelle che, con i loro milioni di follower sui social, possono essere definite a tutti gli effetti celebrity influencer offre all'azienda una platea sterminata in termini di visibilità e un posizionamento elevato che sfrutta, inoltre, a pieno l'assenza di confini fisici del digital diventando assolutamente globale. Se poi tra queste celebrity si può vantare la allora First Lady degli Stati Uniti, Michelle Obama, l'impatto mediatico sale ai massimi livelli.
Questi tre brand di gioielli utilizzano approcci diversi sui social media e, in particolare, con gli influencer, che rappresentano oggi una delle voci che concorrono all'impatto mediatico dei brand moda. Cosa ne pensate delle loro strategie? Ce ne sono altre che avete notato? Come sempre, siamo felici di ricevere le vostre opinioni nei commenti in basso.