Con più di 15 anni di esperienza nel settore della comunicazione, Valerio Innella, fondatore e Managing Director di Beside Communications, tra le agenzie di PR italiane più note, anche nel panorama internazionale, è il nuovo protagonista della nostra serie di interviste #IndustryInsiders, dedicata ai professionisti del mondo della moda, del lusso e della cosmetica. Con un forte interesse per la moda e appassionato di nuove tendenze, Valerio Innella ha avuto l'opportunità di lavorare per alcune delle aziende più importanti del settore acquisendo un bagaglio di conoscenze estremamente interessanti per chiunque lavori o voglia lavorare in questo ambiente.
Ecco cosa ci ha raccontato Valerio Innella sul mondo delle PR e delle agenzie di comunicazione.
Raccontaci il tuo percorso nelle PR. Come hai iniziato a lavorare in questo settore?
Ho sempre voluto fare un lavoro nel quale il contatto con il pubblico fosse fondamentale. Così, quando ero ancora all'università, ho iniziato a lavorare nelle PR in ambito information technology.
Mi sono spostato nella moda dopo il mio primo viaggio a New York dove sono rimasto folgorato dall'enorme dipinto pubblicitario di DKNY che c'era a Soho (purtroppo non è più possibile vederlo) e dal modo in cui il brand fosse così intimamente connesso con la città. Tornato a Milano ho iniziato a collaborare con alcune aziende per le loro sfilate e presentazioni fino a quando non ho avuto modo di fare un colloquio con il direttore comunicazione Europa di Donna Karan (era destino...) che mi ha offerto l'opportunità di entrare a far parte del suo team anche se non avevo molta esperienza di PR nella moda.
Dopo Donna Karan sono passato in Prada per più di 5 anni, poi in Alessandro dell'Acqua e Versace. Alla soglia dei 40 anni ho deciso fosse arrivato il momento di una svolta e, con il sostegno immediato di Donatella Versace, ho scelto di aprire una mia agenzia in società con Michele Leoni, che era stato mio collega in Versace.
Perché Beside Communications?
Volevamo un nome internazionale che trasferisse l'idea di essere veramente vicini al cliente in tutto il processo di comunicazione. Ci consideriamo come un ufficio esterno del brand, sempre al fianco del cliente.
Ci puoi raccontare qualche progetto interessante al quale avete lavorato ultimamente?
Essere tra gli artefici del lancio di alcuni dei più interessanti brand italiani e rappresentare alcuni di quelli più noti a livello internazionale è per noi motivo di orgoglio se pensiamo che l'agenzia è stata fondata solo 8 anni fa e che ce ne sono molte altre di ottimo livello a Milano.
Tutti i giorni ci sono progetti interessanti sui quali lavorare ma quello che è veramente eccitante è la possibilità di svilupparli in Beside con un team piccolo ma eccezionale, che condivide la nostra stessa passione per questo lavoro.
Si parla tanto di content marketing anche se è qualcosa che le agenzie PR fanno da tanto tempo. É un aspetto importante delle vostre strategie per i clienti e, se sì, come si è evoluto negli ultimi anni?
É sicuramente importante ma, onestamente, è solo una parte di una strategia completa che include strumenti altrettanto importanti. Non ci focalizziamo solo sul digital, crediamo che il posizionamento nel mercato, le relazioni e lo storytelling siano estremamente importanti per innalzare la percezione di un brand e renderlo diverso e memorabile rispetto ai competitor. Lavoriamo per sviluppare l'identità di un brand e, se per farlo abbiamo bisogno del content marketing, allora sviluppiamo anche quello.
Come condividete i risultati di una campagna con i vostri clienti? A quali parametri sono maggiormente interessati?
Solitamente preferiamo dare priorità alla qualità piuttosto che alla quantità e la maggior parte dei nostri clienti è più interessata a questo aspetto. C'è anche una tendenza a concentrare i propri sforzi su determinate testate e non cercare più di ottenere quanta più visibilità possibile su qualsiasi mezzo. Tutti parlano sempre di più di digital e online ma, se possono scegliere, i clienti preferiscono ancora un editoriale o una storia sulla carta stampata.
Come gestite il gifting o il prestito di prodotti dei vostri clienti?
Siamo piuttosto selettivi e, prima di tutto, valutiamo la relazione tra la persona e il brand. Deve essere reale e consolidata, altrimenti preferiamo non omaggiare nulla anche se si tratta di persone con un grande numero di follower o con un grande impatto sul mercato. Sarebbe una perdita di tempo e denaro per tutti.
Qual è, secondo Valerio Innella, la sfida principale che affrontano le agenzie di PR oggi, in un mondo sempre più incentrato sul digitale?
Essere al passo con i tempi è davvero difficile perché, al giorno d'oggi, tutto cambia molto velocemente. Credo, però, che l'aspetto più importante sia essere informati e proiettati nel mondo e non interessati solo a quello che succede intorno a noi. Il digital è sicuramente importante per le vendite ma crediamo che i brand debbano prima creare un'allure e un desiderio intorno a sé, devono raccontare una storia e coinvolgere le persone stimolando il loro interesse e la loro curiosità.
La moda è soprattutto questo. Bisogna creare desiderio e oggi è anche più difficile con la grande varietà di prodotti che si possono trovare sul mercato.
Qual è la chiave per il successo di un evento con degli influencer?
Il “vero”. Ci deve essere una relazione vera e un reale interesse dell'influencer per il brand e il designer. Diversamente, sa subito di falso.
In che modo i digital asset possono essere di supporto nell'offrire maggior esposizione ai progetti e ai prodotti dei vostri clienti?
Il digitale è molto democratico e si può arrivare dovunque. Il rovescio della medaglia è che non necessariamente si raggiunge il target giusto. Se, però, sei un brand che ha già creato una propria immagine, voce e credibilità, ti aiuta di sicuro a migliorare l'awareness e a entrare in contatto con una nuova generazione di clienti che non è detto sia interessata o preparata sulla moda.
Quale consiglio darebbe Valerio Innella a un PR che inizia ora il suo percorso nel mondo della moda?
Beh, lo stesso che darei a chiunque stia iniziando qualsiasi altro tipo di lavoro. Approcciare il lavoro con passione, professionalità e divertimento! Bisogna considerare che il nostro lavoro non è solo feste, eventi e sfilate. A dirla tutta sono solo una piccola parte del lavoro e, di solito, ci si partecipa per lavoro, quindi per un PR non è una festa!
Se poi stai uscendo da una scuola di comunicazione, non credere di essere già un PR. Probabilmente conosci alcune tecniche ma l'unico modo per fare questo lavoro è viverlo e imparare col tempo. Ma è un lavoro eccezionale!
Ecco cosa ci ha raccontato Valerio Innella, fondatore e Managing Director di Beside Communications, intervistato anche per il nostro ultimo ebook "10 Modi per Migliorare i Tuoi Servizi PR". Cosa ne pensi del futuro delle pubbliche relazioni e delle agenzie di comunicazione? Condividi con noi la tua opinione nei commenti in basso.